Intervista a Martha Campos, cantautrice della Nuova Trova
di M. Fierro
D: Martha, tu sei un’artista, un’intellettuale, e appartieni alla prima generazione formatasi nella Cuba rivoluzionaria e socialista. Che cosa ha significato tutto questo per te? Quanto e come l'essere cresciuta a Cuba ha determinato la formazione della persona che sei oggi?
R: Quando trionfò la rivoluzione io avevo 5 anni quindi sono cresciuta dentro il processo rivoluzionario di Cuba e ho vissuto e vivrò tutta la mia vita in esso. Alla luce di ciò, posso dire di aver vissuto sia i momenti duri che quelli belli del mio paese. Come tutti sanno, la rivoluzione cubana portò grandi trasformazioni politiche, sociali e culturali a beneficio del popolo; una delle tante, secondo me fondamentale, fu quella di dare il diritto a tutti i cittadini di studiare e superarsi. Nel mio paese, prima del trionfo della rivoluzione, esisteva la discriminazione razziale, vale a dire che i neri come me non avevano diritto ad un percorso di studio, oltremodo gratuito, come quello che ho fatto io.
Io ho studiato per diventare chitarrista concertista, un percorso che dura 9 anni dove, oltre alla mia formazione musicale, ho ricevuto gli insegnamenti del liceo e nel quale anche tutto il materiale didattico mi era fornito gratuitamente dallo stato cubano, inclusa la chitarra, che è uno strumento costosissimo, i libri, i quaderni, le matite. Un’ altra opportunità consentitami dalla vittoria della rivoluzione è stata quella di potermi proiettare in uno scenario e fare quello che sto facendo oggi, ossia cantare e portare la cultura e l'allegria di un paese il cui unico desiderio è che gli lascino sviluppare una società non perfetta ma sicuramente più giusta e con i diritti fondamentali di uomini e donne garantiti.
Martha Campos
D: Dico spesso a chi non conosce Cuba che il modo migliore per capire questo paese è quello di visitare, prima, un qualunque altro paese dell'America Latina: essere cubano nel continente americano è realmente una condizione diversa, direi un privilegio. Per la tua esperienza, qual è la percezione che gli abitanti degli altri paesi latinoamericani hanno di Cuba?
R: Senza dubbio credo che Cuba sia molto speciale nel contesto della nostra America. C’è una storia che ci unisce ai fratelli latini sebbene ogni popolo o paese dell'America abbia le sue idiosincrasie, le sue abitudini e la sua storia. Ho avuto l'opportunità di visitare alcuni di questi paesi e di certo Cuba ha altre caratteristiche che la rendono speciale al confronto, a cominciare dal suo sistema politico sociale. Questo fa sì che quando visiti uno di questi paesi ti senta speciale. La gente ti trasmette molto rispetto e affetto per il nostro processo ed i nostri dirigenti, apprezzano la nostra musica, la nostra cultura, i nostri risultati sportivi, i nostri risultati nell'educazione e nella sanità. Puoi incontrare anche gente che non è d’accordo col nostro sistema ma anche in tutto questo c'è una gran disinformazione da parte dei mezzi di comunicazione e diffusione che non rispecchiano la nostra vera realtà; ad ogni modo io ho ricevuto sempre molto affetto.
D: Martha, tu non sei una professionista della politica, vorrei pertanto conoscere il tuo punto di vista di semplice cittadina sulla nota vicenda della scorsa primavera, relativa ai settantaquattro arrestati ed ai tre condannati a morte. Vorrei, anche, che tu ci raccontassi come sono stati vissuti quegli avvenimenti dalla popolazione e quale ne è stata la percezione comune.
R: Nel mio paese siamo per l’abolizione della pena di morte. Io sono contro la pena di morte ingiustificata. Penso che nessuno abbia diritto a togliere la vita a nessuno. Però in questo caso, per esprimere un giudizio su ciò che è accaduto a Cuba, bisogna conoscere a fondo la nostra storia e la traiettoria che ha avuto la rivoluzione, fin dalla sua nascita, nella lotta contro sabotaggi, bombe, attacchi ad imbarcazioni, assassini sulle coste di soldati guardiafrontiere. Bisogna vivere la quotidianità del nostro paese e del nostro popolo. Cuba è costantemente assediata dall'imperialismo e quando è successo questo episodio le tensioni tra stati uniti e Cuba erano ad un punto tale che la fune poteva rompersi da qualunque lato. Però c’erano un paese, una storia, e delle conquiste da difendere, allora non si poteva sacrificare un intero popolo per un gruppo di delinquenti, per di più pagati dalla mafia cubano- americana, disposti a tutto pur di raggiungere i propri scopi.
D: Abbiamo parlato del passato e dell'attuale. Vorrei, ora, che tu ti facessi interprete della società del tuo paese e ci raccontassi le aspettative e le speranze, ma anche i timori e le preoccupazioni, della gente che vive e lavora a Cuba.
R: A Cuba si costruisce una società giusta verso la vita in generale. Ovviamente in questo processo appaiono delle imperfezioni, dovute al fatto che abbiamo dovuto sopravvivere nel mondo attuale che è brutale. Dalla caduta del campo socialista fino ai nostri giorni. Cuba ha dovuto arrangiarsi costantemente per poter stare in questo mondo, adattando la nostra economia alle situazioni che via via si presentano, organizzando un’uguale ripartizione degli alimenti per tutti, aprendo al mercato del turismo che è diventato la nostra voce economica fondamentale e lottare con i mali che esso trascina. Nonostante tutto questo siamo ancora lì a difendere quelli che ci siamo proposti e ciò e reso difficile anche dall’ingiusto blocco che dura ormai da più di 45 anni. Io vedo il futuro del mio paese con molto ottimismo. Sappiamo che la strada è dura, ma in questa vita bisogna essere ottimisti ed io credo che avremo sempre la nostra volontà e la nostra allegria per lottare per una società che si occupi dei poveri e degli umili.
NOTE BIOGRAFICHE
Martha Campos: Nata all’Avana il 7 marzo del 1954. Ha iniziato a studiare musica presso il Conservatorio “Amadeo Roldán”, laureandosi in chitarra classica nell’anno 1976. Nel 1978 diviene membro del movimento della Nuova Trova Cubana. È stata presidente di questo movimento nelle province di Sancti Spiritus e dell’Avana e membro attivo dell’esecutivo nazionale. Da allora ha partecipato a diversi eventi nazionali ed internazionali. Durante la sua carriera ha condiviso la scena con Sara González, Liuba María Hevia, Vincente Feliú, Santiago Feliú, Miriam Ramos, Augusto Blanca, Angel Quintero, Heidi Igualada e Rita del Padrado. Dal 1988 al 1994 ha fromato un duo con José Antonio Quesada. Nel 1982 ha partecipato alla registrazione del disco “Para germinar” insieme a Xiomara Laugart, Anabel López, Alberto Tosca ed altri. Nel 1997 ha registrato il suo primo disco da solista intitolato “Quiero dormir con la luna” e nel 1999 ha lanciato il suo secondo CD “Como Soy”, entrambi della compagnia discografica Picap di Barcellona.
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