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Trump e l’incubo ucraino

Altrenotizie.org - Lun, 16/09/2024 - 19:28

Se le motivazioni alla base del primo attentato alla vita di Donald Trump lo scorso mese di luglio restano in larga misura avvolte nel mistero, molto più chiare sembrano essere quelle collegate alla sparatoria e all’arresto del 58enne Ryan Wesley Routh all’esterno del Golf Club di proprietà dell’ex presidente in Florida. La notizia era circolata nel pomeriggio americano di domenica ed è subito stata sfruttata politicamente da un Trump uscito relativamente in difficoltà dal recente dibattito presidenziale con Kamala Harris. Mentre il candidato repubblicano, a differenza del primo episodio in Pennsylvania, non ha riportato traumi né ferite, i fatti del fine settimana sollevano interrogativi molto preoccupanti sul clima ultra-tossico creato dalla guerra in Ucraina. Soprattutto perché, con l’avvicinarsi dell’epilogo del conflitto, le forze di estrema destra coltivate dall’Occidente in funzione anti-russa potrebbero attivarsi nuovamente contro chiunque intenda perseguire una qualsiasi soluzione diplomatica.

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Bukele e il regime di emergenza/2

Altrenotizie.org - Dom, 15/09/2024 - 20:59

Pubblichiamo la seconda ed ultima parte dell’intervista a Samuel Ramirez, Coordinatore del Movir, l’organizzazione che difende le vittime della repressione del regime. Ci concentriamo sulla situazione economico-sociale del Paese, che sembra essere l’altra faccia della medaglia della repressione. Poniamo dunque un’ultima domanda proprio sul contesto generale dell’economia salvadoregna.

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Il genocidio e gli amici di Israele

Altrenotizie.org - Gio, 12/09/2024 - 19:28

Con l’intensificarsi della violenza israeliana a Gaza e in Cisgiordania, i governi dei paesi arabi e musulmani in genere si sono visti costretti a denunciare pubblicamente, spesso in maniera molto decisa, la strage di palestinesi per mano del regime sionista. Dietro le apparenze, però, molti di questi paesi non solo non hanno fatto finora nulla per cercare di fermare il genocidio in corso, ma stanno addirittura favorendo le operazioni militari dello stato ebraico. È infatti grazie alla loro collaborazione che i traffici commerciali da e per Israele proseguono quasi indisturbati nonostante la guerra e il blocco del Mar Rosso da parte del governo di Ansarallah (“Houthis”) in Yemen, di fatto l’unico paese arabo ad appoggiare concretamente la resistenza e il popolo palestinese.

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Trump-Harris, il peggio dell’America

Altrenotizie.org - Mer, 11/09/2024 - 16:55

In uno dei tradizionali inutili esercizi pseudo-democratici previsti dalla stagione elettorale negli Stati Uniti, il pubblico americano ha assistito nella serata di martedì al primo e, forse, unico dibattito presidenziale tra Donald Trump e Kamala Harris. La maggior parte di media e analisti “mainstream” ha commentato l’evento, tenuto per la cronaca presso il National Constitution Center di Philadelphia e trasmesso da ABC News, con un certo grado di serietà, discutendo su quale dei due candidati sia uscito vincitore dalla serata e su quali punti di forza o debolezze siano emerse. Non ci saranno tuttavia effetti significativi sulle percentuali di gradimento di entrambi, né sono diventate più chiare le rispettive posizioni sui vari temi affrontati. Quello che invece il dibattito ha regalato è un’ulteriore dimostrazione della crisi terminale della “democrazia” americana, dove la verità dei fatti, i processi decisionali e di selezione del potere sono tenuti rigorosamente lontani dagli occhi della stragrande maggioranza della popolazione.

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Il vicolo cieco dell’Ucraina

Altrenotizie.org - Mar, 10/09/2024 - 19:20

La disperazione del regime di Zelensky continua a manifestarsi con attacchi militari contro obiettivi civili in territorio russo che non hanno evidentemente alcuna utilità tattica né strategica. L’ultimo episodio è stato registrato alle prime ore di martedì con l’incursione di una dozzina di droni alla periferia sud-orientale di Mosca, in seguito alla quale ha perso la vita una donna di 46 anni. Questa operazione arriva a poche ore dalla presa di posizione inedita del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che nella giornata di domenica aveva sollecitato pubblicamente il lancio di un processo diplomatico per mettere fine alla guerra in corso dal febbraio 2022.

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Iran-Pakistan, l’odissea del gasdotto

Altrenotizie.org - Lun, 09/09/2024 - 18:56

La vicenda del gasdotto che dovrebbe collegare l’Iran e il Pakistan è un esempio di come le sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti continuino a frenare, senza nessuna ragione logica, lo sviluppo di paesi sovrani, siano essi nemici o alleati di Washington. Dopo oltre un decennio di intese e rinvii, il governo della Repubblica Islamica è stato costretto nei giorni scorsi a recapitare un’ingiunzione finale alle autorità pakistane, avvertendole che, a breve, saranno trascinate davanti alla Corte Internazionale di Arbitrato di Parigi per il mancato rispetto degli impegni presi. L’inattività di Islamabad nei confronti di un progetto così strategico dipende interamente dalla ripetuta e irriducibile opposizione americana.

L’Iran ha completato da tempo la sezione dell’infrastruttura che sorge sul proprio territorio e che copre circa 1.100 chilometri dal mega-giacimento “South Pars” fino alla provincia di confine del Sistan-Belucistan. La parte pakistana mai costruita dovrebbe essere di 780 chilometri passando per le province meridionali di Belucistan e Sindh. Fin dall’inizio, gli Stati Uniti hanno fatto sapere al Pakistan che la finalizzazione del gasdotto avrebbe fatto scattare l’imposizione di misure punitive, perché avrebbe violato le sanzioni americane contro la Repubblica Islamica.

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Bukele e il regime di emergenza/1

Altrenotizie.org - Sab, 07/09/2024 - 18:25

In un'intervista rivelatrice, Samuel Ramírez, coordinatore del Movimento delle vittime del regime (MOVIR), espone le gravi violazioni dei diritti umani commesse durante il regime di emergenza di Nayib Bukele in El Salvador. Dal marzo 2022, più di 81.000 persone sono state detenute sotto questa misura, molte delle quali in modo arbitrario. Il MOVIR lotta instancabilmente per ottenere giustizia e sostegno alle vittime.

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I padroni della democrazia

Altrenotizie.org - Gio, 05/09/2024 - 20:59

In Germania, nelle elezioni appena celebrate nei Lander di Sassonia e Turingia, i neo nazisti della AfD hanno ottenuto un forte risultato. Non meno significativa l’affermazione del BSW di Sahra Wagenknecht, che ha fondato un partito di sinistra alternativa, anticapitalista, pacifista e anti-atlantista che dopo soli nove mesi ha raccolto il 15,8 dei voti in Turingia e l’11,8 in Sassonia. Sono voti presi ai Verdi (i più atlantisti della costellazione ecologista europea) ai Socialdemocratici (nella versione suicida di ciò che fu un tempo il partito di Brandt) e a Die Linke (esempio di mutazione genetica atlantista della ex sinistra).

Il mainstream mediatico eurocentrico si dichiara preoccupatissimo per l’avanzata dell’estrema destra, ma l’establishment atlantico è perfettamente cosciente di due cose: 1) l’estrema destra non è nemica e, tendenzialmente, non è nemmeno estranea, viene dallo stesso album di famiglia; 2) i neonazisti non saranno mai in grado di rappresentare una opzione di governo senza che il deep state euro-statunitense glielo consenta.

Proprio nei giorni precedenti Manfred Weber, esponente della CDU e capogruppo del centro destra al Parlamento Europeo, esprimeva appoggio totale a Giorgia Meloni che lo ha ricevuto a Roma. E anche in Olanda i centristi governano insieme a destra ed estrema destra senza che questo abbia impensierito nessuno. Insomma la minaccia non viene da destra. Nessuna destra continentale risulta incompatibile con lo schema vigente delle élites europee. Il cosiddetto "sovranismo" ci mette un amen a diventare ultra-atlantismo.

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Iran, la vendetta è rinviata?

Altrenotizie.org - Mer, 04/09/2024 - 19:37

L’assassinio a Teheran a fine luglio per mano israeliana del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, era stato subito seguito dalla promessa del governo iraniano di mettere in atto una ritorsione adeguata contro lo stato ebraico. Dopo oltre un mese, però, non si è registrata ancora nessuna iniziativa di rilievo. Molti sostengono che la sola attesa di un possibile attacco ha fatto salire enormemente le tensioni in Israele traducendosi in una sorta di punizione, ma l’unica ragione che giustificherebbe un passo indietro della Repubblica Islamica sembra essere una contropartita importante, con ogni probabilità collegata alla guerra a Gaza. La leadership iraniana, in ogni caso, deve valutare con estrema cautela qualsiasi risposta, vista la complessità degli scenari mediorientali odierni e le implicazioni che avrebbe per i propri interessi strategici.

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Gaza-Israele, il fattore Netanyahu

Altrenotizie.org - Mar, 03/09/2024 - 19:33

Le proteste di centinaia di migliaia di israeliani e uno sciopero generale, indetto lunedì per paralizzare il paese, non hanno apparentemente cambiato di una virgola l’atteggiamento del premier Netanyahu in relazione a un possibile cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Le operazioni militari, che da alcuni giorni si sono intensificate anche in Cisgiordania, stanno assumendo sempre più l’aspetto di una guerra totale contro la popolazione palestinese, senza nessun riguardo nemmeno per la sorte dei prigionieri israeliani ancora nelle mani di Hamas, né per le conseguenze sugli equilibri strategici regionali.

L’aggravarsi della crisi ha portato alla luce anche il primo vero scontro tra Netanyahu e il presidente americano Biden. L’inquilino della Casa Bianca ha sostenuto lunedì che il primo ministro di Israele non sta facendo abbastanza per mandare in porto l’accordo con Hamas. L’affermazione di Biden, pur rappresentando a dir poco un eufemismo, ha espresso un fatto chiaro a chiunque da parecchio tempo, ma, nel quadro delle dinamiche dei rapporti tra i due alleati negli ultimi mesi, segna il primo caso in assoluto in cui gli Stati Uniti hanno assegnato una qualche responsabilità al regime sionista per la mancata tregua.

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Germania, luce a sinistra

Altrenotizie.org - Lun, 02/09/2024 - 19:02

Il successo del partito Alternativa per la Germania (AfD) nelle due elezioni locali tenute in Germania del fine settimana è stato accolto dai soliti allarmi e inviti all’autocritica di politici e stampa “mainstream”, ufficialmente per cercare di frenare l’avanzata dell’estrema destra tedesca a poco più di un anno dal voto per il rinnovo del parlamento federale. Nei “Länder” orientali di Sassonia e Turingia non ha però sfondato solo l’AfD, ma anche la sinistra più tradizionale, o “estrema” per i canoni odierni, dell’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW o Bündnis Sahra Wagenknecht), in grado di intercettare ampi consensi in uno spazio politico desertificato dal totale fallimento di Socialdemocratici (SPD), Verdi e Die Linke.

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Venezuela, aquile e avvoltoi

Altrenotizie.org - Dom, 01/09/2024 - 20:20

A circa due settimane dal voto che ha confermato il Presidente Nicolas Maduro alla guida del Venezuela, l’offensiva golpista guidata dagli Stati Uniti non cessa e il clamore mediatico e politico che si alza sul dettato diffuso da Washington produce un clima di scontro con cui si tenta di intorbidire la vittoria politica del chavismo.

Sul riconoscimento della legittima vittoria di Maduro non hanno avuto dubbi da subito né il Nicaragua, né Cuba, quindi Bolivia e Honduras ed ora Messico. A rafforzare la legittimità delle elezioni venezuelane è stata soprattutto l’ALBA, che a seguito di una riunione straordinaria convocata per esaminare la situazione ha espresso la totale ed incondizionata solidarietà con il Venezuela ed il suo governo sotto attacco imperiale.

La risoluzione dell’ALBA ha una importanza che va oltre la sua stessa dimensione, perché dà voce ad un blocco di paesi che, insieme al Venezuela, rappresentano l’alternativa di modello nel continente latinoamericano. Che rivendica, in premessa, sostanza e prospettiva, lo sganciamento dei paesi latinoamericani dal Washington Consensus e si sottrae ad ogni tentativo di ingerenza negli affari interni da parte di paesi terzi, siano essi rappresentanti del centro dell’impero (USA e UE) o della sua periferia (Cono Sud o Centroamerica).

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Kursk: il capolinea ucraino?

Altrenotizie.org - Gio, 29/08/2024 - 19:19

L’operazione suicida ucraina nella regione russa di Kursk continua a registrare violenti combattimenti e perdite pesanti, con le forze di Mosca che stanno lentamente riprendendo il controllo del territorio invaso a sorpresa all’inizio di agosto. Sullo scopo reale dell’iniziativa il dibattito resta aperto, ma almeno due conseguenze che essa ha determinato sul campo sembrano già essere acquisite. La prima è la nuova impennata nel numero di perdite di uomini e mezzi ucraini; la seconda l’accelerazione dell’avanzata russa sul fronte del Donbass, da cui sono state sottratte forze dai vertici militari di Kiev per essere dirottate appunto verso la probabilmente inutile operazione a Kursk.

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Nord Stream, i "nemici" di Berlino

Altrenotizie.org - Mer, 28/08/2024 - 17:54

Torniamo ad occuparci delle possibili responsabilità dell’Ucraina nella distruzione dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico nel settembre 2022 perché alcune reazioni sembrano confermare che i nemici della Germania si annidano tra le nazioni che ufficialmente risultano alleate di Berlino in ambito UE e NATO.

Se sommiamo quanto emerso dalle rivelazioni giornalistiche e dalle indagini effettuate in Germania alle dichiarazioni successive e precedenti l’attentato ai gasdotti, emerge che non solo gli ucraini ma pure polacchi, baltici, britannici e statunitensi appaiono coinvolti nella distruzione dei gasdotti o la hanno celebrata come un evento positivo, quando invece ha minato il presente e il futuro degli approvvigionamenti di gas a buon mercato alla Germania e all’Europa.

Paradossalmente, i “nemici” russi contro i quali i vertici politici e militari anche tedeschi sostengono ci si debba preparare alla guerra, non hanno mosso un dito per danneggiare gli approvvigionamenti energetici anche perché non avrebbero avuto nulla da guadagnare da un simile atto.

A chiarire ulteriormente quanti siano i nemici occidentali della Germania, hanno contribuito nei giorni scorsi le dichiarazioni del presidente ceco Petr Pavel che ha definito i gasdotti Nord Stream un “obiettivo legittimo” per l’Ucraina.

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Francia, assalto a Telegram

Altrenotizie.org - Mar, 27/08/2024 - 18:12

L’arresto in Francia del fondatore della piattaforma di messaggistica Telegram, Pavel Durov, è un’operazione politica calcolata e messa in atto dal governo di Parigi con la probabile collaborazione degli Stati Uniti. Le accuse che potrebbero essere formalizzate nei confronti del 39enne miliardario di origine russa sono palesemente un pretesto per mettere sotto controllo o distruggere del tutto la popolare app di sua proprietà. L’iniziativa della giustizia francese va ricondotta alla battaglia in corso praticamente in tutto l’Occidente contro la libertà di informazione e la privacy digitale, ma ha anche l’obiettivo di favorire la propaganda NATO nel conflitto in corso contro la Russia sul territorio ucraino.

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Israele e il deterrente di Hezbollah

Altrenotizie.org - Lun, 26/08/2024 - 18:12

Le conseguenze dell’attacco di Hezbollah in territorio israeliano nel fine settimana continuano a rimanere occultate dalla censura del regime di Netanyahu. Secondo il premier israeliano, inoltre, le forze armate sioniste avevano colpito con un’operazione “preventiva” buona parte dei sistemi di lancio del partito-milizia sciita in Libano, limitando considerevolmente i danni in seguito provocati. Le dichiarazioni di Netanyahu non sembrano tuttavia trovare riscontri concreti. L’iniziativa di Hezbollah potrebbe avere comunque un seguito nel breve periodo, ma già da ora, se portata a compimento nei termini descritti dal suo leader Hassan Nasrallah, potrebbe nuovamente ridefinire i meccanismi di deterrenza lungo il fronte meridionale, con ripercussioni sul genocidio in corso a Gaza e gli equilibri strategico-militari dell’intera regione.

Hezbollah ha utilizzato missili e droni per rispondere all’assassinio del comandante di alto livello, Fuad Shukr, avvenuto a Beirut il 30 luglio scorso. Due sarebbero stati gli obiettivi principali dell’attacco. Il primo è l’unità 8200 dell’intelligence militare israeliana situata nella base di Glilot a un centinaio di chilometri dal confine libanese e praticamente alla periferia di Tel Aviv. L’altro è la base aerea di Ein Shemer, a 75 chilometri dal primo e a 40 dalla seconda.

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Nicaragua: cooperare, non cospirare

Altrenotizie.org - Lun, 19/08/2024 - 19:08

Si chiama “Alleanza di associazione” la nuova legge che disciplinerà l’attività delle Organizzazioni non governative in Nicaragua disegnandone i contorni dell’agire. La nuova legge ridefinisce e precisa la loro natura giuridica, e indica nell’associazione con lo Stato nicaraguense l’unica forma contrattuale possibile per il suo operare. In sostanza, la nuova legge si fonda su due aspetti, uno di carattere giuridico-amministrativo ed un altro di carattere eminentemente politico, direttamente legato alle finalità dell’intervento delle Ong che non può non prevedere una presenza di natura sussidiaria sulla base del principio di solidarietà e condivisione.

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Leonard Peltier, giustiza negata

Altrenotizie.org - Ven, 16/08/2024 - 08:05

Il suo caso è uno dei più grandi simboli di repressione della lotta per i diritti dei nativi nordamericani degli anni Settanta, sfociata in uno scandalo giudiziario. Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel Dakota del Nord, il 12 settembre 1944. E’ figlio di Leo Peltier, di origini per un quarto francesi e per tre quarti Chippewa, e di Alvina Robideau, di origini per metà Chippewa e per metà Lakota, e cresce in una famiglia di 13 fratelli e sorelle, nella “Anishinabe (Chippewa) Turtle Mountain Indian Reservation”. Il giovane Leonard Peltier diventa ben presto un attivista per i diritti dei nativi nordamericani ed entra nell’American Indian Movement (AIM), fondato nel luglio 1968 a Minneapolis, nel Minnesota, al fine di salvaguardare la sovranità degli Indiani d'America, la loro cultura e spiritualità, ma che in seguito diventa un movimento che denuncia i numerosi episodi di molestie della polizia e di razzismo contro i nativi americani costretti ad abbandonare la loro cultura ancestrale.

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Golpismo, il genoma del capitalismo

Altrenotizie.org - Lun, 12/08/2024 - 08:05

Le scene di violenza in Venezuela, dove i nuovi "guarimberos" hanno attaccato uomini, uffici e simboli dell'istituzionalità del Paese, vanno decifrate per quello che sono: un tentativo di colpo di Stato voluto e sostenuto dagli Stati Uniti come tutti i precedenti tentativi nella storia delle relazioni USA-Venezuela. L'obiettivo era (ed è tuttora) il rovesciamento del governo di Maduro e l'instaurazione di un regime di estrema destra simile per molti aspetti a quello di Noboa in Ecuador e - per alcuni tratti - a quello di Milei in Argentina. La fisionomia golpista della destra venezuelana non sorprende. L'identità subculturale, idrofoba, impregnata di classismo, razzismo e odio verso l’interno unito a dosi massicce di malinchismo (non semplice esterofilia ma affascinamento e devozione per i paesi esteri  dominanti ndr) verso l’esterno, sono i connotati tipici della destra latinoamericana in generale, e trovano nella destra venezuelana il punto di massima espressione.

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Venezuela, il manuale di un golpe

Altrenotizie.org - Mer, 07/08/2024 - 17:52

Nel luglio 2024, il Woodrow Wilson International Center for Scholars (o Wilson Center) - uno degli United States Presidential Memorial, fondato a Washington DC come parte dello Smithsonian Institution, riconosciuto come uno dei primi dieci più importanti think tank al mondo - ha pubblicato un paper dal titolo “Venezuela Desk – How to stop a coup”, ovvero “come fermare un colpo di Stato in Venezuela”. Un titolo che potrebbe trarre in inganno, in quanto potrebbe far pensare ad un documento che voglia prevenire un colpo di Stato, ma in realtà si tratta del suo opposto: il dossier illustra i piani golpisti di stampo fascista che gli Stati Uniti avevano preparato per le elezioni presidenziali del 28 luglio contro il governo socialista di Nicolas Maduro.

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