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ROMA - Sotto lo slogan "No al blocco contro Cuba", presso la sede della Federazione romana del PRC, il Circolo di Roma dell'ANAIC ha presentato il libro "Cuba: medicina, scienza e rivoluzione, 1959-2014" di A. Baracca e R. Franconi.

Durante l'evento, il capo degli affari scientifici dell'Ambasciata di Cuba, Yadira Trujillo, ha iniziato il suo intervento citando il comandante Fidel Castro che visionario negli anni '60 disse: “Il futuro della nostra patria deve essere necessariamente un futuro di uomini di scienza, deve essere un futuro di uomini di pensiero, perché è proprio quello che stiamo seminando di più; ciò che stiamo seminando di più sono le opportunità di intelligenza".

Il governo rivoluzionario assunse una sfida che appariva impossibile per un piccolo paese povero di risorse e assediato dall’impero statunitense : e e del paese. Questo progetto è stato completamente raggiunto.

Gli autori del libro, Angelo Baracca e Rosella Franconi hanno invece evidenziato come Cuba, nonostante la povertà di risorse e l'assedio economico degli Stati Uniti, sia riuscita a sviluppare un servizio sanitario gratuito e universale al livello dei paesi sviluppati e un settore scientifico e biotecnologico così avanzato da essere universalmente riconosciuto come eccellenza, con istituzioni come il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB) e il Centro di Immunologia Molecolare for Molecular Immunology (CIM) che sono diventati oramai punti di riferimento internazionali.

La solidarietà e il diritto umano alla salute continuano ad attraversare i confini dell'isola caraibica, senza chiedere passaporto, ideologia, credo politico, nazionalità.

Una solidarietà e una cooperazione che, secondo i partecipanti all'evento, rimangono il simbolo e la bandiera dei Paesi dell'ALBA, ancor più in un momento storico in cui persistono minacce e sanzioni economiche unilaterali contro diversi di queste nazioni.

A conclusione dell'iniziativa, il giornalista Fabrizio Casari ha affermato che anche in Nicaragua l'accesso ai servizi di base oggi è un diritto consacrato per tutti mentre prima era solo per pochi privilegiati ed ha sottolineato che lo sviluppo, l'espansione e l'ammodernamento delle infrastrutture di ricerca sono una priorità del governo sandinista.