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20 Mar 2006

Intervista a Teófilo Stevenson, 3 volte campione olimpico di pugilato, attualmente Vicepresidente della Federazione Cubana di Boxe

di S. Russo

D: Parlando della sua infanzia, da quale contesto sociale proviene il giovane Stevenson, il futuro campione olimpico e mondiale?

R: Mia madre era casalinga, mio padre era scaricatore di porto. Non posso dire che la mia famiglia fosse povera, ma nemmeno che appartenesse alla classe media. Provengo da una famiglia umile, di lavoratori. Mio padre lavorava nel periodo del capitalismo e a quell’epoca, certo, Cuba non disponeva del sistema sociale di cui dispone oggi, a sostegno di tutti i cittadini.

Teófilo Stevenson
Teófilo Stevenson

D: Secondo lei, qual‘è il segreto che rende il lavoro di Alcides Sagarra così efficace da produrre campioni del suo calibro, del calibro di Emilio Correa, di Armandito Martínez, di Jorge Hernández e di tanti altri?

R: Non credo che sia questo. Alcides, come gli altri, fa parte del Movimento Sportivo Cubano, dove si è lavorato per produrre le risorse umane dello sport nazionale, per creare un Istituto di Medicina Sportiva, per creare un Istituto di Cultura Fisica, e scuole dove poter studiare e far crescere il livello di conoscenza, in modo da ottenere tutti questi risultati. Senza questo lavoro a monte, non sarebbe stato possibile per nessuno di noi raggiungere i successi riconosciuti in tutto il mondo. Non è quindi un risultato del lavoro di una sola persona, ma del programma messo a punto dalla Rivoluzione, che è in grado di far crescere e migliorare lo sport, la salute, l’educazione, la cultura, e a cui tutti i cubani possono accedere gratuitamente, senza distinzione alcuna.

D: Dunque Sagarra è prodotto di questa politica?

R: Indubbiamente lui ha lavorato bene, ma ad ognuno di noi la Rivoluzione ha dato la possibilità di esprimere il proprio talento. Ed è giusto che si riconosca qual’è la base, il meccanismo che produce tanti campioni a Cuba, ognuno nel suo settore.

D: Come vede il suo futuro, e quali sono i suoi progetti futuri?

R: Non ho mai smesso di fare progetti. Lavoro per mantenere il livello raggiunto dal pugilato cubano nel mondo. Da quattro anni sono Vicepresidente della Federazione Cubana di Boxe. E ogni giorno mi impegno per superarmi.

D: Oltre al suo lavoro, come passa il suo tempo libero?

R: Con la mia famiglia, con gli amici ed appoggiando sempre la Rivoluzione e il nostro Comandante in Capo Fidel Castro.

D: Ma oltre allo sport ha qualche altra passione?

R: Certo, mi piace la musica, come a tutti i cubani. È importante poter allentare la tensione, la grande responsabilità, l’estremo impegno sul lavoro, rilassandosi con della buona musica.

NOTE BIOGRAFICHE

Teófilo Stevenson, nato a Cuba il 29 marzo del 1952, ha fatto la storia della boxe dilettantistica. Ha vinto tre titoli olimpici (Monaco, 1972; Montreal, 1976; Monaco, 1980) e due mondiali. Ed assieme a Lázló Papp è considerato uno dei più grandi pugili olimpici della sotria. Nonostante le molteplici ed allettanti offerte ricevute non passò mai alla carriera professionistica. All’offerta nel 1972, di un milione di dollari, da parte di Angelo Dundee, manager di Clay-Alì, Teófilo rispose: “La ringrazio, signore, ma io ho nove milioni di cubani e per me valgono più di un milione di dollari. Preferisco essere rosso che ricco”.

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