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E speranza sembraste por mi caminos
R isas y sueños de alabanza, el fruto
N ìtido de latinoamérica, pleno de cosechas
E mprende mil caminos de justicia, mil
S enderos de sublime esperanza, nuestras
T ierras en ti se inspiran, sin
O lvidar jamàs tu magistral enseñanza

C omo no recordar tu lucha, lucha de
H ermano por nuestro mañana, como no
E vocar aquellos lirios

G uardando en sus pètalos aquel
U niverso de quimeras realizadas
E ntre sueños hoy medito, mi
V ida enmarcaste con un vuelo de
A uroras gratas, aquellos lirios hoy
R eviven, inmortales como tu eterna mirada
A quien olvide tu lucha hermana

D esde mi alborada convertida
E n llamarada, la revoluciòn de nuestros pueblo

L e llamara tiburòn de sagrientas
A guas por ti, por nuestros campos de

S eñoriales albas, nuestro recinto es un
E scudo que exclama con jùbilo la
R evoluciòn cubana, mis respetos,
N iños de amèrica hoy exclaman
A lto, el comandante che hace su entrada

Damaris Castillo

A 39 anni di età scompare fisicamente Ernesto Che Guevara. Oggi le sue idee rivoluzionarie non si dimenticano più, perché come esprime Fidel Castro:

“Ci lasciò il suo pensiero rivoluzionario, ci lascio le sue virtù rivoluzionarie, ci lasciò il suo carattere, la sua volontà, la sua tenacia, il suo spirito lavorativo. In una parola, il suo esempio! E l'esempio del Che deve essere un modello per il nostro popolo, l'esempio del Che deve essere modello ideale per il nostro popolo”

Fidel Castro Ruz 18 de Octubre de 1967

Titolo del Granma

Per alcuni è un mito, per altri un santo, però per i cubani è un uomo che seppe assumere le sue ideologie con disinteresse, senza aspettarsi nulla in cambio. Entrò a far parte del distaccamento rivoluzionario che arrivò a Cuba nel 1956 per rovesciare con la lotta armata una dittatura insanguinata, quella di Fulgencio Batista. Partecipò all’applicazione del programma progettato da Fidel fin dall’assalto alla caserma Moncada. Dopo proseguì la lotta in altri luoghi del mondo.

Fù un rivoluzionario convinto dei propri ideali e delle loro conseguenze, anche se per questo dovette allontanarsi dalla sua patria adottiva. Lo assassinarono in Bolivia l’8 di ottobre 1967, però ogni giorno nasce nuovamente in quelli che continuano a lottare per cambiare il mondo e riscattarlo dall’empietà, dal caos, l’anarchia, la miseria economica e morale.

Credeva nell’ uomo e il suo sacrificio lasciò un legame di esempio alle generazioni successive, che vedono nella sua figura il modello di uomo di cui ha bisogno il mondo per salvarsi dalla tanta malvagità ed egoismo accumulati. Sulla sua vita, esistono molti aneddoti, però quell’ uomo asmatico, medico più nell’anima che nel corpo, portava dentro una sensibilità estrema. Per i giovani di tutto il mondo non è solo ribellione, è insegnamento, coraggio e valore.

Frammenti del discorso pronunciato dal presidente Fidel Castro, per il 20º anniversario della caduta in combattimento del Comandante Ernesto Che Guevara, effettuato nella città di Pinar del Río, il giorno 8 ottobre 1987.

“Non c’è nulla di strano se una persona, percepisce la sua presenza non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche nei sogni e immagina che il Che è vivo e che la sua morte non è mai esistita”

Il Che nella Sierra Maestra

“Nei popoli dell’America Latina e nei popoli del mondo ci sono molti Che”

“Che è la personificazione, è l’ immagine di quest’ uomo nuovo, è l’ immagine di questo essere umano se si vuole parlare della società comunista”

“Il lavoro volontario fù una creazione del Che, e una delle cose migliori che ci legò ai suoi passi nella nostra Patria e alla sua partecipazione alla nostra Rivoluzione”

Il Che e Fidel

“Il Che si riconosce fondamentalmente come un uomo di azione, come soldato, come capo, come militare, come guerrigliero, come individuo esemplare, che era il primo in tutto, che mai chiedeva agli altri cose che egli stesso non fosse capace a farle per primo, come modello di uomo virtuoso, onorato, puro, valoroso solidale, tutto questo congiunto alle virtù per le quali lo ricordiamo e lo conosciamo”

Il Che e famiglia

Breve biografia tratta da EL MONCADA - maggio 1997

Il 14 giugno 1928 Ernesto nasce in Argentina, in una clinica di Rosario, nella provincia di Santa Fè. E' il primogenito dell'architetto-ingeniere socialista di origine irlandese Ernesto Guevara Lynch e della nobildonna cattolica di origine spagnola Celia de la Serna Losa. Vivono nel nord-est dell'Argentina, nella grande e verde Foresta di Missiones, al confine con il Brasile. Nasceranno altri quattro figli: Celia, Roberto, Ana Maria e Juan Martin.

Fina da piccolissimo Ernesto è perseguitato dall'asma, e così la famiglia emigra ad Alta Gracia de Còrdoba, località montana dove Ernesto vive e studia dai 5 ai 16 anni d'età. Poi, nel 1944, tutta la famiglia si trasferisce nella capitale Buenos Aires. Nel 1945 Ernesto si iscrive prima a ingegneria, come voleva il padre, quindi nel 1946 a medicina, come gli suggeriscono alcuni amici.

Dal 1947 al 1951 lavora come infermiere per mantenersi gli studi. Tutto l'anno 1952 con l'amico biologo neolaureato Alberto Granados, viaggia per l'America Latina, a bordo di una moto e di vari mezzi di fortuna. Nella primavera 1953, a 24 anni, si laurea in medicina a Buenos Aires con una tesi sull'asma e sulle allergie. Nell'estate 1953 riparte per il suo secondo viaggio latino-americano.

(Nel frattempo, il 26 luglio 1953, Fidel Castro Ruz inizia il processo rivoluzionario cubano attaccando la caserma del golpista Batista, a Santiago de Cuba: su 120 attaccanti, quasi 100 vengono uccisi; Fidel e gli altri superstiti vengono imprigionati, ma dopo due anni saranno amnistiati). Guevara apprende dai giornali dell'esistenza di Fidel: ha per lui una grande ammirazione.

Nel 1954 Ernesto è in Guatemala, dove conosce l'affascinante intellettuale marxista peruviana Hilda Gadea Acosta,, la quale prima lo educa politicamente e poi lo sposa a Città del Messico nel 1955. Qui gli presentano Raul Castro Ruz, che a sua volta gli presenta Fidel (i due fratelli erano appena usciti dalle prigioni batistiane dopo il fallito attacco alla Caserma Moncada di Santiago de Cuba). Ernesto non conosce Cuba, ma chiede a Fidel di essere arruolato come medico nella spedizione per la liberazione della repubblica cubana. Il giorno di San Valentino del 1956 nasce la primogenita Hilda Beatriz Guevara Gadea, detta Hildita, che da adulta diventerà bibliotecaria nella "Casa de las Americas" all'Avana, e che morirà di tumore al cervello a soli 39 anni: anche la madre era scomparsa per lo stesso motivo.

Nel giugno 1956 Ernesto viene arrestato a Città del Messico assieme a Fidel e ad altri, a causa di un banale permesso scaduto: restano in prigione per due mesi, e qui inizia ad essere chiamato "Che" dagli amici cubani (la paroletta "che" è un tipico intercalare argentino: come il "ciò" per i romagnoli o i veneti). Da questo momento inizia l'epopea cubana di Che Guevara; all'alba del 25 novembre 1956 salpa il battello "Granma" con 82 giovani a bordo. Sbarcano ai piedi della Sierra Maestra Cubana il 2 dicembre 1956.

Dopo le prime sconfitte iniziano le prime vittorie. Il biennio 1957 - 58 è pieno di scontri coi soldati batistiani. La battaglia decisiva avviene nella città di Santa Clara alla fine del 1958. Il trionfo della Revoluciòn coincide con la festa del 1° gennaio 1959, quando il dittatore Batista fugge da Cuba.

In maggio Ernesto divorzia da Hilda Gadea Acosta e in giugno si sposa con Aleida March Torres, partigiana cubana conosciuta durante la battaglia di Santa Clara;da lei avrà quattro figli: Aleida, Celia, Camilo, Ernesto (tutti viventi a Cuba, e spesso ospiti in Italia).

Nel 1959 Guevara è presidente del Banco Nacional: firma le banconote col nome di battaglia "Che" (ora rarità da collezionisti). Nel 1960 Alberto Diaz Gutierrez, detto Korda, gli scatta la famosa foto che tutto il mondo conosce attraverso i posters. Nel 1961 diventa ministro dell'industria. Nel 1962 - 63 - 64 parla all'ONU e visita numerosi paesi; durante uno scalo tecnico si ferma a Roma e visita in incognito San Pietro in Vaticano. Nel 1965 è in Congo come consulente militare, ma poi torna a Cuba. Nel 1966 parte per la Bolivia con l'argentina-tedesca Haydée Taniara Bunke Bider, la leggendaria "Tania la guerrigliera", assieme a cubani, boliviani, peruviani: qui assume il nome di battaglia "Ramon".

L' 8 ottobre 1967 viene catturato, ferito, alla Quebrada del Yuro dalle squadre brasiliane della Cia, e il giorno dopo viene assassinato nella scuola de la Higuera, per ordine del governo statunitense. I suoi resti sono massacrati, bruciati e sepolti di fianco alla pista dell'aeroporto di Vallegrande, vicino dove lo hanno ucciso (ndred, solo da pochi mesi sono stati ritrovati e trasferiti a Cuba).

(Quando lo assassinarono aveva solo 39 anni: era il 9 ottobre 1967).

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