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ROMA - Il Circolo di Roma dell'ANAIC e Patria Socialista hanno organizzato, presso l'Archivio Audiovisivo Movimento Operaio e Democratico, il lancio del libro ""La guerra che ci fanno", scritto da Raul Capote.

Alla presenza delle rappresentanze diplomatiche di Cuba, Venezuela e Nicaragua e di un numeroso e partecipe pubblico, l'incontro ha permesso di approfondire la storia, mai troppo sviscerata, della CIA e della dominazione statunitense sul resto del mondo ed in particolare sull'America Latina.

Dopo le introduzioni di Marco Papacci, segretario del Circolo di Roma dell'ANAIC, e di Ivan Collini, di Patria Socialista, Fabrizio Casari, direttore di altrenotizie.org, ha intervistato l'autore, ex agente dei servizi di sicurezza cubani infiltrato per molti anni nella CIA.

Nelle sue risposte Capote ha spiegato come gli USA, ed in particolare il suo braccio operativo, la CIA, per i loro scopi imperialisti ed egemonici, ricorrano sempre meno alla forza delle armi prediligendo quella che probabilmente è una forza ancora più grande e pericolosa: la forza espressa grazie alla cultura, ai media e alla propaganda.

Questa guerra sporca, in cui, per parafrasare l'autore, i cannoni dell'invasore sono i mezzi di comunicazione di massa e i suoi proiettili, le ideologie, viene raccontata magistralmente nel suo libro, curato da Claudia Proietti dell'ANAIC Circolo di Roma ed edito da Red Star Press, nel quale si affrontano nel dettaglio le operazioni di penetrazione, di indagine motivazionale, di propaganda e di educazione su cui fanno affidamento gli USA per "americanizzare" abitudini, gusti, costumi e pensieri ed  ottenere così un controllo ideologico che impedisca ai popoli di autodeterminarsi.

L'intellettuale cubano è stato testimone diretto di tali strategie poichè ha lavorato per anni all'interno della CIA partecipando al progetto "Genesis" che aveva lo scopo di creare una falsa opposizione al governo cubano per poi rovesciare la Rivoluzione.

E tutto ciò non può non farci pensare a quanto sta accadendo in questo periodo in Venezuela, con la figura di Guaidò, burattino di turno di CIA e Dipartimento di Stato USA.

Durante l'evento, hanno portato il proprio saluto Cristiano Armati, direttore editoriale di Red Star Press, e Vincenzo Vita, direttore della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

RAÚL ANTONIO CAPOTE Nato a L’Avana nel 1961, dal 1990 al 2000 riesce a infiltrarsi nella Cia, contribuendo così a depotenziare le manovre con le quali gli Stati Uniti tentano di destabilizzare Cuba. Professore di storia, cultura e letteratura cubana, ha pubblicato, tra le altre cose, il libro "Un altro agente a L’Avana" (2015), dedicato alla sua esperienza di agente segreto.