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ROMA - I Circoli del Lazio dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, hanno organizzato un incontro pubblico con l'atleta cubana Ana Fidelia Quirot, una delle figure più rappresentative della storia dell'atletica leggera mondiale.

Durante l'iniziativa, svoltasi presso la sede dell'Associazione della Stampa Romana, l'indimenticata campionessa del mezzofondo, vincitrice in molteplici eventi internazionali nei 400 e negli 800 metri, ha condiviso con i presenti la sua traiettoria umana, ancorchè  la sua carriera sportiva.

Intervistata da Stefano Romita, vice segretario dell'Associazione della Stampa Romana, Ana Fidelia ha raccontato dei suoi esordi nell'atletica leggera a soli 12 anni, dei suoi successi raggiunti grazie alla preparazione e agli allenamenti svolti a Cuba, fino al terribile incidente domestico di cui rimase vittima nel 1993 e al suo ritorno in pista con le vittorie di due titoli mondiali.

La campionessa cubana ha voluto poi evidenziare, ancora una volta, il vincolo di solidarietà e amicizia che lega Cuba e l'Italia ricordando l'aiuto fornito dai medici cubani, della Brigata Henry Reeve, in città come Crema e Torino, nei giorni più difficili della pandemia, e la spedizione nell'isola caraibica di forniture mediche e donazioni da parte dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.

Marco Papacci, presidente dell'ANAIC, ha sottolineato che un esempio come quello di Ana Fidelia dimostra che "Cuba ha fatto un buon lavoro, sta facendo un buon lavoro”.

Infine, rispondendo alle numerose domande del pubblico presente in sala, l'eccezionale atleta caraibica ha messo in risalto il ruolo di faro svolto dal leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro, nello sviluppo dello sport nel suo paese, affermando che l'insegnamento del Comandante in Jefe a lottare per la vittoria in ogni competizione e il sostegno di tutto il popolo cubano, mentre combatteva tra la vita e la morte, a seguito dell'incidente, le hanno permesso un ritorno trionfale sulle piste che sembrava impossibile.

 

Intervista pubblica con Ana Fidelia Quirot