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Fatti e notizie senza dominio
Aggiornato: 2 ore 15 min fa

Menendez, “falco” e corrotto

Mer, 17/07/2024 - 18:15

Il potente senatore democratico del New Jersey, Robert Menendez, è stato giudicato colpevole martedì in un clamoroso processo che lo vedeva alla sbarra per corruzione e altri gravissimi reati collegati al suo incarico di (ex) presidente della commissione Esteri della camera alta del Congresso degli Stati Uniti. Di origine cubana e tra i “falchi” più convinti sui temi di politica estera nel suo partito, Menendez aveva in sostanza offerto i propri servizi a ricchi imprenditori e governi stranieri in cambio di denaro e svariati altri “benefit”. Per lui, la sentenza che stabilirà la pena arriverà nel corso di un’udienza fissata per la fine di ottobre, a pochi giorni dalle elezioni a cui sembra intenzionato a candidarsi da indipendente dopo essere stato scaricato dai vertici del Partito Democratico.

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J. D. Vance: la svolta di Trump

Mar, 16/07/2024 - 20:03

Per i più ottimisti, la scelta da parte di Trump del senatore dell’Ohio, J. D. (James David) Vance, come candidato alla vice-presidenza rappresenta una rottura con l’ortodossia repubblicana sulle questioni che riguardano il ruolo internazionale degli Stati Uniti e, in misura minore, l’economia e la finanza. L’interesse maggiore in queste ore per il 39enne ex militare e “venture capitalist” è collegato proprio alle sue posizioni in politica estera, soprattutto per l’atteggiamento decisamente critico nei confronti della gestione della guerra russo-ucraina. Sul Medio Oriente, invece, Vance ha un curriculum più convenzionale, essendo da sempre un fermo sostenitore del regime sionista. La decisione di Trump potrebbe in ogni caso indicare un certo rimescolamento delle priorità strategiche di Washington, nella migliore delle ipotesi riducendo il rischio di una guerra tra grandi potenze che sta accompagnando la fase finale del mandato di Joe Biden.

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Trump, ipotesi di complotto

Lun, 15/07/2024 - 18:29

Il tentato assassinio di Donald Trump sabato scorso in Pennsylvania sarà inevitabilmente al centro del dibattito nella convention del Partito Repubblicano che si è aperta lunedì a Milwaukee, nello stato del Wisconsin. Praticamente tutti gli interrogativi più importanti sui fatti del fine settimana restano per il momento senza risposta e, vista l’intensità dello scontro politico interno negli Stati Uniti e le tensioni sociali esplosive che attraversano il paese, nessuno scenario sembra potere essere escluso. Le mancanze del servizio di sicurezza, affidato in primo luogo al Servizio Segreto, ma anche alla polizia locale e alle guardie del corpo personali dell’ex presidente, sono talmente evidenti da far pensare a un possibile complotto per l’eliminazione fisica di quest’ultimo. Qualunque sia la verità dei fatti, Trump appare ora ancora più favorito nelle elezioni di novembre, mentre il fallito attentato aggiunge un ulteriore fattore di difficoltà per un Joe Biden sempre più avviato verso l’addio alla corsa per la Casa Bianca.

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Sandinismo, i suoi primi 45 anni

Dom, 14/07/2024 - 19:05

Managua. Quando si parla di Nicaragua spesso ciò che appare va interpretato. In questo caso il 45 compleanno non è solo una data, perché questi 45 anni sono la durata intera dell’epopea del Sandinismo. Il suo battesimo ebbe luogo il 19 Luglio del 1979, quando sui tetti e davanti dell’antica cattedrale (e non al suo interno) si celebrò il rito purificatore di un Paese che, con una dittatura criminale ormai fuggita e i guerriglieri che si facevano governo, si lasciava alle spalle l’era più buia, si liberava dei suoi stracci e indossava il vestito della festa.

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Washington: i cocci della NATO

Mer, 10/07/2024 - 19:21

Il vertice NATO di questa settimana a Washington ha fatto registrare i soliti proclami altisonanti e la retorica ambiziosa dei vari leader presenti, in contrasto con le condizioni di avanzata crisi dell’alleanza, sia per il complicarsi in maniera critica della guerra in Ucraina sia per i crescenti problemi politici interni in svariati paesi membri. Soprattutto la stampa americana si sta concentrando sulla “performance” di un presidente Biden a un passo dall’essere messo da parte come candidato democratico alle elezioni di novembre, mentre la preoccupazione principale dei partecipanti al summit è di proiettare sicurezza e unità d’intenti nel sostegno a oltranza all’agonizzante regime di Zelensky.

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Gaza, il bilancio della strage

Mar, 09/07/2024 - 20:51

Le immagini e le statistiche ufficiali della strage in corso a Gaza consegnano alla comunità internazionale un quadro devastante della realtà che stanno vivendo da nove mesi i palestinesi nella striscia. La situazione effettiva potrebbe essere tuttavia, anzi è senza dubbio, infinitamente più grave e drammatica, come ha messo in luce un recente studio pubblicato dall’autorevole rivista scientifica medica The Lancet. È il numero complessivo dei morti causati direttamente e indirettamente dall’aggressione israeliana a essere sbalorditivo, soprattutto se si considera che il calcolo proposto dalla pubblicazione inglese appare esso stesso sottostimato.

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Francia, la disciplina repubblicana

Lun, 08/07/2024 - 16:56

Come in un noto film di Moretti, dove tutti si svegliano presto per vedere l’alba che sorge però alle loro spalle senza che se ne rendano conto, l’attesa per la vittoria di Marie Le Pen e il suo rassemblement è stata superata da un sole diverso che in pochi avevano visto arrivare. Il Nuovo Fronte Popolare, guidato da La France Insoumise, dai Socialisti e dai Verdi, oltre a forze politiche minori, ha fermato l’avanzata xenofoba e fascista che aveva riunito nel blocco del Rassemblement ogni area dell’islamofobia e del razzismo francese. Sono la terza forza politica in Francia ma tanta forza corrisponde ad altrettanta impotenza per mancanza di possibili alleanze.

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Il dittatore e la Corte Suprema

Mar, 02/07/2024 - 19:55

Dopo la clamorosa sentenza emessa lunedì dalla Corte Suprema americana, la natura del governo degli Stati Uniti potrebbe cambiare radicalmente. La maggioranza ultra-conservatrice dei giudici ha riconosciuto una “parziale” immunità legale al presidente, trasformandolo di fatto in un soggetto al di sopra della legge e quindi, per quelle azioni compiute nell’esercizio delle proprie funzioni, non perseguibile potenzialmente per nessun crimine. Il caso specifico riguarda Donald Trump e avrà ripercussioni sulla campagna elettorale in corso e le elezioni di novembre, ma le implicazioni sono molto più ampie e gettano solide fondamenta per la creazione di una vera e propria dittatura presidenziale.

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Francia, corsa contro la destra

Lun, 01/07/2024 - 20:07

Per la seconda volta nell’arco di poche settimane, il presidente francese Macron ha incassato nelle elezioni anticipate di domenica una pesantissima sconfitta che equivale nuovamente a un netto rifiuto delle politiche anti-sociali e guerrafondaie promosse di comune accordo con i vertici europei. L’aritmetica della distribuzione dei seggi nella prossima Assemblea Nazionale sarà decisa dopo il secondo turno del 7 luglio, ma la scommessa dell’inquilino dell’Eliseo risulta già persa in maniera più che evidente. Quella che non è ancora chiara è invece l’identità del nuovo governo. Anche se l’estrema destra dell’ex Fronte Nazionale, ora “Rassemblement National” (RN), è nettamente il primo partito, possibili alleanze tattiche, patti di desistenza e manovre politiche più o meno esplicite potrebbero alterare notevolmente gli equilibri emersi dopo il primo turno.

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UE, abdicare a favor di NATO

Sab, 29/06/2024 - 18:24

I risultati elettorali europei, sebbene abbiano indicato un malessere diffuso tra gli elettori, hanno consentito comunque il mantenimento degli equilibri politici del precedente assetto. E’ arrivata dunque la conferma per Ursula Von der Leyen alla guida della Commissione e del blocco di Socialisti, Popolari e Liberali a sostegno. Sfumato l’allargamento a destra verso i Conservatori: le polemiche dopo l’inchiesta giornalistica che ha fatto emergere l’antisemitismo, il razzismo e le nostalgiche fasciste nel movimento giovanile del partito della Meloni, hanno definitivamente sepolto l’idea di un allargamento della maggioranza al gruppo dei Conservatori europei dei quali Fratelli d’Italia è il maggior esponente e che ora assume il suo naturale ruolo di irrilevanza.

L’appoggio dei fascisti, infatti, sarebbe stato in palese violazione della Carta fondativa della UE ed è stato tassativamente escluso da parte dei socialisti, che tutt’al più, ove necessario per rafforzare la maggioranza a Strasburgo, prevedono l’adesione dei Verdi, ormai innocui, ridotti ad un impasto di liberismo ed atlantismo a tinte green.

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USA, imboscata a Joe Biden

Sab, 29/06/2024 - 13:20

La disastrosa prestazione di Joe Biden nel primo dibattito presidenziale di giovedì ha scatenato uno tsunami di reazioni isteriche sulla stampa americana “mainstream”, che chiede improvvisamente il clamoroso ritiro del candidato democratico dalla corsa alla Casa Bianca. Quella in corso in queste ore ha tutti i contorni di una campagna pianificata da tempo che attendeva solo l’occasione propizia per esplodere ed esplorare le modalità per mettere da parte un presidente chiaramente avviato da tempo verso il declino fisico e intellettuale.

Il suggello su questa operazione lo ha messo giovedì il comitato di redazione del New York Times con un articolo nel quale Biden viene sollecitato a ritirare la sua candidatura alla presidenza. I vertici del giornale invitano a prendere atto che l’inquilino della Casa Bianca “non è l’uomo che era quattro anni fa” e che non esiste più alcun “fondamento logico per cui Biden debba essere quest’anno il candidato democratico [alla presidenza]”. Segue poi il riconoscimento di quanto gli americani hanno potuto osservare nell’evento di giovedì, cioè l’evidenza del peso “dell’età e delle limitazioni” fisico-mentali di Biden che rendono impossibile per lui sostenere una campagna elettorale e, tantomeno, un secondo mandato alla guida degli Stati Uniti.

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Haiti e Kenya, le mani dell’impero

Gio, 27/06/2024 - 20:42

Se rimaneva qualche dubbio sulla natura del piano promosso dagli Stati Unit per dispiegare un corpo di polizia internazionale guidato dal Kenya ad Haiti, una tragica coincidenza avvenuta questa settimana ha provveduto a fugarli completamente, dimostrando il carattere predatorio e repressivo dell’operazione autorizzata formalmente dal Consiglio di Sicurezza ONU lo scorso anno. Proprio mente a Port-au-Prince approdavano i primi 400 dei circa mille agenti kenyani previsti, a Nairobi e nel resto del paese africano andava in scena una feroce repressione della rivolta esplosa contro un pacchetto di austerity approvato dal parlamento su ordine del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il numero di vittime tra i manifestanti, definiti “traditori” dal presidente William Ruto, recentemente accolto con tutti gli onori alla Casa Bianca, è superiore a venti e anticipa in modo inquietante il trattamento che potrebbe essere riservato alla popolazione haitiana nei prossimi mesi.

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Hezbollah, il dilemma di Netanyahu

Mer, 26/06/2024 - 16:26

Nella crisi mediorientale scatenata dall’aggressione israeliana a Gaza, il fronte libanese resta al centro delle macchinazioni del regime di Netanyahu, con l’ipotesi di un conflitto di vasta scala tra le forze sioniste e Hezbollah tutt’altro che scongiurata nonostante l’aperto scetticismo del governo americano. La visita di questa settimana a Washington del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha avuto al centro delle discussioni proprio la questione della possibile guerra al confine settentrionale. Nessuna delle due parti sembra volere realmente che la situazione precipiti, ma il fallimento delle operazioni militari di Israele nella striscia e la totale assenza di una “exit strategy” da parte di Netanyahu rischiano di portare precisamente a un epilogo a dir poco disastroso.

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Assange è libero

Mar, 25/06/2024 - 19:32

A pochi giorni di distanza dal dodicesimo anniversario della perdita della libertà a causa della persecuzione giudiziaria del governo americano e dei suoi complici in Gran Bretagna, Svezia, Ecuador e Australia, Julian Assange è tornato finalmente un uomo libero nella giornata di lunedì grazie a un accordo raggiunto con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Di un possibile patteggiamento si discuteva in maniera non ufficiale da qualche mese, ma a convincere Washington a mollare la presa è stata una combinazione di fattori, primo fra tutti l’insostenibilità delle ragioni dell’accusa con l’approssimarsi dell’epilogo di un procedimento-farsa orchestrato fin dall’inizio per infliggere una punizione esemplare al 52enne giornalista australiano.

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Ucraina, terroristi e linee rosse

Lun, 24/06/2024 - 16:23

Il ricorso a operazioni di matrice apertamente terroristica contraddistingue il regime ucraino almeno fin dall’inizio della guerra con la Russia nel febbraio 2022. Il bombardamento di una popolare spiaggia in Crimea nel primo pomeriggio di domenica sembra però un’azione in grado di imprimere un’ulteriore svolta al conflitto, soprattutto per via del ruolo decisivo svolto dagli Stati Uniti. È possibile infatti che Mosca decida nel prossimo futuro una ritorsione direttamente contro le forze NATO o, quanto meno, qualche iniziativa che restringa in maniera drastica le manovre di queste ultime in appoggio alla strategia disperata di Kiev.

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Putin e Kim, patto contro l'Impero

Mer, 19/06/2024 - 19:25

La prima visita in 24 anni in Corea del Nord del presidente russo Putin ha scatenato una valanga di commenti altamente critici sulla stampa e tra i governi “democratici” occidentali. Dai pericoli legati al consolidamento dell’alleanza tra due potenze nucleari al rischio di un definitivo aggiramento delle sanzioni imposte a Pyongyang, le ragioni alla base di questa isteria collettiva sono state esposte con tutti i dettagli del caso. Inutilmente si cercherebbe invece un’analisi oggettiva delle implicazioni del vertice, da inserire nel quadro del rafforzamento di un sistema di governance globale alternativo, anche perché ciò comporterebbe la presa d’atto dell’ennesimo colossale fallimento della politica estera di Washington.

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Sudafrica, il tramonto dell'ANC

Mar, 18/06/2024 - 20:14

Gli eventi seguiti alle elezioni generali di fine maggio in Sudafrica sono stati inevitabilmente influenzati dal peggiore risultato fatto segnare dall’African National Congress (ANC) dalla prima consultazione democratica del 1994 dopo la fine del regime di apartheid. Il partito che fu di Nelson Mandela era sceso per la prima volta sotto il 50% dei consensi ed è stato così costretto a entrare in un’inedita alleanza politica con altre formazioni, tra cui la principale è la propria nemesi dell’Alleanza Democratica (DA), tradizionale espressione delle élites bianche ed erede di fatto del Partito Nazionale al potere tra il 1948 e il 1994.

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USA-Cina, rivali in Oceania

Lun, 17/06/2024 - 20:19

Il primo ministro cinese, Li Qiang, è protagonista in questi giorni di una trasferta in Oceania con al centro delle discussioni il tentativo di contrasto alle manovre americane per contenere e accerchiare militarmente la Repubblica Popolare. Australia e Nuova Zelanda sono due elementi fondamentali nella strategia americana di confronto con Pechino ed entrambi i paesi stanno progressivamente e pericolosamente piegandosi alle pressioni degli Stati Uniti nonostante abbiano proprio nella Cina il loro principale partner commerciale.

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Pace in Ucraina: la Cina scende in campo

Dom, 16/06/2024 - 18:58

Mentre il G7 ha deciso di continuare ad oltranza il loro sostegno militare al moribondo regime di Zhelensky, sta per cominciare l’inutile e farsesca “Conferenza di pace” in Svizzera e il governo italiano precipita definitivamente in confusione, con Crosetto che smentisce la mattina dopo quello che Tajani ha dichiarato la sera prima e viceversa. Una speranza arriva dalla Cina popolare, che ha rilanciato le sue proposte di pace auspicando che le parti belligeranti si incontrino “a metà strada”.

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BRICS e G7, il mondo gira

Dom, 16/06/2024 - 17:35

Nel silenzio dei media occidentali, la settimana passata ha prodotto due eventi di significativa importanza planetaria. Il primo è la decisione - storica e dai risvolti enormi - dell’Arabia Saudita e del complesso dei paesi Opec+ di abbandonare l’accordo economico preso con gli USA negli anni ’70 (presidenza Nixon) che prevedeva l’acquisto in Dollari delle forniture petrolifere. D’ora in avanti, i paesi produttori di greggio venderanno in qualunque divisa e ciò di riflesso colpirà il Dollaro, che avendo minor richiesta sui mercati, subirà un deprezzamento. I contraccolpi non sono difficili da intuire: contribuiscono fortemente alla de-dollarizzazione dell’economia mondiale e parallelamente riducono l’influenza degli USA sui mercati valutari, comprimendone così le capacità d’influenza sulle altre economie.

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